Gaming Professionistico
E’ vero che nel gaming professionistico al 99% conta l’abilità del gamer ma Corsair si è domandata: perché lasciare quel restante 1% al caso? Per questo nel produrre le periferiche dedicate agli eSports si sono impegnati affinché potessero risolvere tutti i problemi più importanti che affliggono i Pro-Gamer di tutto il mondo.
Per cominciare i progettisti Corsair hanno voluto risolvere il famigerato problema del key-ghosting. La Corsair Vengeance K60, infatti, riconosce ogni tipo di combinazione di tasti senza eccezioni; questa caratteristica può risultare di fondamentale importanza per i gamer più esperti che eseguono molteplici azioni in parallelo, come muoversi diagonalmente mentre di apre una porta, si comunica via voce e si getta una granata. Le tastiere standard non riconoscono tutte le combinazioni di tasti. Nella tecnologia a membrana, infatti, ogni tasto premuto è riconosciuto acquisendo il segnale in una matrice stampata sulla scheda che si trova sotto i tasti. Premere un tasto chiude un circuito che corrisponde a una certa posizione nella matrice e quest’ultima è utilizzata per decodificare quale tasto è stato attivato. Questa tecnica, che funziona bene se viene battuto un tasto alla volta, potrebbe sovraccaricarsi facilmente se vengono premuti più tasti insieme. A seconda di quali circuiti vengono chiusi durante l’attivazione della combinazione di tasti, il microcontrollore potrebbe non essere in grado di identificare correttamente i tasti premuti. Spesso potrebbero venir riconosciuti dei tasti in più che in verità non sono stati attivati e questi vengono chiamati in gergo “ghost” o “phantom” key. Per prevenire questo tipo di problema (ossia l’attivazione di un tasto indesiderato) i controller delle tastiere sono programmate in maniera tale da bloccare l’insorgere di questi tasti fantasma, quindi c’è una limitazione sulle combinazioni che possono essere premute simultaneamente. Alcune combinazioni come ASWE, QRB o WASDNK non sono riconosciute su alcune tastiere. L’accurata progettazione eseguita dallo staff di Corsair, impiega un sofisticato microcontrollore e la tecnologia meccanica Cherry MX Red in maniera tale da eliminare questa limitazione. Quindi il ghost key è solo un vecchio spettro del passato che non può spaventare i gamer di oggi che scelgono Corsair per le proprie periferiche.
Un’altra caratteristica importante che è stata studiata per la Corsair Vengeance K60 è il 20-Key rollover. Il rollover è un termine inglese che in questo ambito sta a indicare quanti tasti possono essere premuti insieme e riconosciuti dalla tastiera. La maggior parte delle tastiere USB hanno un 6KRO (6-Key rollover), il che significa che vengono riconosciuti fino a 6 tasti premuti simultaneamente. La Corsair Vengeance K60, invece, ha un 20KRO (20-Key rollover) ossia riesce a riconoscere fino a 20 tasti premuti simultaneamente, uno per ogni dito delle due mani.
Risolvere queste questioni tecniche non è stato abbastanza per i progettisti Corsair che hanno anche puntato alla massima velocità di risposta di questa tastiera. Per i gamer premere i tasti in rapida successione o ripetere velocemente diverse combinazioni di tasti è molto importante e per questo motivo il ritardo che il microcontrollore della tastiera introduce può essere cruciale. Per questa ragione, la Corsair Vengeance K60 supporta un’estrema velocità di riconoscimento del tasto premuto che può addirittura arrivare a 1 ms.
Infine, altre accortezze come il poggia-polso per la mano sinistra, i tasti ergonomici rossi per il gaming, il blocco del tasto Windows (il quale, se pigiato inavvertitamente, potrebbe determinare l’uscita accidentale dal gioco con le disastrose conseguenze che tutti i gamer conoscono bene) e i contatti in oro rendono questa tastiera l’arma perfetta da scegliere per qualsiasi gamer, che sia professionista o che aspiri a diventarlo.